sabato, dicembre 13, 2025

STRAGI di STATO: Per non dimenticare (1969-2025)

 

Ieri, 12 Dicembre, ore 16,17 la commemorazione dell'attentato di Piazza Fontana.

In occasione del 56 anniversario è stato inaugurato un monumento per ricordare tutti i morti uccisi negli attentati fascisti della storia repubblicana. Tutti, non solo quelli di Piazza Fontana, ma di Bologna, di Brescia, ecc.

NON DIMENTICARMI  (1969-2025) 

"NOI SIAMO LA MEMORIA CHE ABBIAMO E LA RESPONSABILITA' CHE CI ASSUMIAMO.
SENZA MEMORIA NON ESISTIAMO E SENZA RESPONSABILITA' FORSE NON MERITIAMO DI ESISTERE"

Per Piazza Fontana, la verità storica, emersa dopo decenni di processi, depistaggi e tragedie nella tragedia, ci dice che la matrice era nera. Le responsabilità portano al gruppo neofascista di Ordine Nuovo.

Dal palco di piazza Fontana, il sindaco Giuseppe Sala dice: 

«Le nostre strade sono ancora piene di fascismo, quindi dobbiamo essere qua a dire che nelle nostre città non passeranno»

«Ancora oggi continuiamo a chiedere verità e giustizia per piazza Fontana, che non c’è stata ma la verità è una: e cioè che è stata una strage fascista 

«Ci sono componenti, anche del governo, che fanno fatica a dichiararsi antifascisti. 
Ci sono componenti del governo che strizzano l’occhio ai putinismi e ai dittatori. C’è una nostalgia a volte strisciante dei tempi che furono»








LIBRO BIMBI: "Primula" di Nadine Robert e Qin Leng

 
Primula vive con la sua famiglia in una bella fattoria. 
Un giorno va nel bosco con i suoi fratelli e le sue sorelle, ma si allontana per seguire una capretta ribelle. 
E ora non sa se deve ascoltare il suo istinto e continuare a cercarla, rischiando di perdersi, o tornare indietro. 
Così si affida alla natura e si fa guidare da lei in un percorso quasi magico. 

Questo libro racconta del momento delicato in cui ci si trova a dover fare delle scelte, e di come affrontarle seguendo la voce del cuore. 
Età di lettura: da 3 anni

LIBRO: " Stranieri morali. Guerra e pace tra le culture" di Milena Santerini

 

Ci dividiamo oggi volentieri in tribù, ma non ci separiamo in gruppi ostili solo in base alla lingua o alla provenienza etnica: anche le differenze di mentalità ci mettono gli uni contro gli altri e ci rendono «stranieri morali», pur vivendo fianco a fianco. 

Le culture wars di oggi alimentano i conflitti armati, contrappongono le identità, dividono i sessi, fanno discutere e censurare, stravolgono la storia e spesso cancellano diritti e libertà.

Milena Santerini esplora alcuni dei conflitti culturali più evidenti partendo dalla demitizzazione dell’idea stessa di cultura, un concetto mai statico, bensì in continua trasformazione.

Oggi, in un mondo sempre più connesso, crescono le emozioni ostili e il disimpegno di attenzione, di cura e di solidarietà. 
La censura cancella l’altro, percepito troppo spesso come minaccia, e la memoria diventa un campo di battaglia. 
Mentre mentalità autoritarie pretendono di riaffermare la supremazia bianca, le minoranze oppresse rischiano un wokismo vittimista e intollerante.

Emblematico in questo contesto è il confronto maschi/femmine, complicato dal nuovo ruolo delle donne; il rapporto tra sex e gender rappresenta visioni diverse del mondo, ma anche tra i femminismi si affermano sguardi differenti su cosa sia una donna. 

E mentre gli immigrati sono bersaglio di uno storytelling tossico, di discriminazione ed esclusione, le guerre combattute sul terreno usano armi vere, fatte di metallo, acciaio e sangue. 
Ma tutte le contrapposizioni affondano le loro radici in un bagaglio culturale che legittima la violenza.

Esplorare i territori dell’altro come i propri è dunque l’unica strada per ricomporre le fratture che ci minacciano.

venerdì, dicembre 12, 2025

LIBRO BIMBI: "Parla come un antico egizio" dagli esperti del British Museum

 
Un viaggio affascinante nell’antico Egitto, tra divinità, mummie e messaggi nascosti. 
Scritto dagli esperti del British Museum, questo libro unisce rigore storico e curiosità sorprendenti per raccontare in modo coinvolgente la vita quotidiana nell’antico Egitto
Dalle credenze religiose agli animali simbolici, dagli incantesimi ai testi d’amore, fino ai graffiti più divertenti rinvenuti dagli archeologi: ogni pagina è una scoperta. 
Arricchito da numerose illustrazioni e da un testo chiaro e scorrevole, il libro si trasforma in un’esperienza di apprendimento viva e stimolante. 
Alla fine di ogni sezione, ci sono gli stencil per scrivere messaggi segreti con i geroglifici! 
Età di lettura: da 7 anni

VOX - Osservatorio Italiano sui Diritti: Mappa dell'intolleranza N°8

 

La mappatura consente l’estrazione e la geolocalizzazione dei tweet che contengono parole considerate sensibili e mira a identificare le zone dove l’intolleranza è maggiormente diffusa – secondo 6 categorie: misoginia, antisemitismo, islamofobia, xenofobia, abilismo, omotransfobia– cercando di rilevare il sentimento che anima le communities online, ritenute significative per la garanzia di anonimato che spesso offrono e per l’interattività che garantiscono.

La MAPPA Nr. 8 si riferisce al periodo gennaio-novembre 2024. Un periodo di forti turbolenze, segnate dalla guerra in Ucraina e a Gaza, dalle elezioni americane, dal prepotente insorgere di fenomeni populisti nel mondo: un periodo dunque di incertezze e fragilità, che si sono riverberate nel vissuto quotidiano delle persone, contribuendo a creare un tessuto endemico di tensione e polarizzazione dei conflitti. 

Oggi l’odio online è attore fondamentale nella rappresentazione della polarizzazione e i social si configurano come la cinghia di trasmissione tra i mass media tradizionali, la politica e alcune sacche di forte malcontento, che trovano sfogo ed espressione proprio nelle praterie dei social. 

Da qualche anno si assiste a una verticalizzazione del fenomeno di odio online, per il quale la diffusività iniziale ha lasciato il posto a un modello di dinamiche sociali sempre più incisive e polarizzate. 

A un allargamento delle possibilità di scelta delle piattaforme social, corrisponde una selettività maggiore di messaggi di esclusione, intolleranza e discriminazione.




QUALCHE CONCLUSIONE 

E soprattutto, qualche prima evidenza emersa dall’analisi di quest’anno:

- C’è una costante nel tempo, ed è l’odio misogino. Cambia, si fa più intenso, ma le donne restano la categoria più odiata. Anche, parrebbe, dalle stesse donne. A funzionare da detonatore, in questo caso, sono i femminicidi (vedi correlazione con i picchi di odio) e le emergenze politiche. 

Da evidenziare come lo hate speech prenda di mira soprattutto il corpo delle donne, segnando quindi un’inversione rispetto all’ultima rilevazione, quando a essere maggiormente colpita era la professionalità femminile. 

Infine, c’è un tema correlato al fenomeno dell’intersezionalità che, per quel che riguarda le donne, evidenzia la correlazione donna- straniera. Qui saranno necessari ulteriori approfondimenti di ricerca per capire se le donne straniere sono colpite in quanto migranti o in quanto soggetti particolarmente esposti (come le sportive).



- Antisemitismo. Il dato è forte, purtroppo non inaspettato. Cresce e si moltiplica l’antisemitismo, effetto e coda lunga del post 7 ottobre e del conflitto israelo- palestinese. Importante sottolineare che l’odio qui si è spostato dal classico antisemitismo al cosiddetto antisionismo. La categoria oggi più odiata non è l’ebreo in quanto tale, ma in quanto sionista, percepito cioè come aggressore, invasore, genocida. Viene dunque spontanea una riflessione: quanto di questo odio sia da attribuire alla percezione di un popolo che non viene più considerato, come storicamente è stato, una vittima. Da rilevare, dunque, che si è di fronte a una sorta di riformulazione dello stereotipo. E da evidenziare un altro dato purtroppo significativo: l’odio contro gli ebrei è in assoluto quello più “carico”. Gli stereotipi negativi contro gli ebrei superano gli stessi discorsi d’odio e, sommati allo hate speech “puro” (insulti, offese, etc), rappresentano l’80, 93% del totale dei contenuti postati sugli ebrei.



- Avanzano xenofobia e islamofobia, a ricordarci che la società in cui viviamo è attraversata da forti pulsioni di rigetto del cosiddetto “straniero”, portatore di storia, cultura, usanze diverse dalle nostre e considerate perciò minacciose. - Ruolo degli stereotipi in correlazione con lo hate speech. Due dati da sottolineare. Il primo, l’enorme incidenza dello stereotipo (se pur mutato, come abbiamo visto) sul totale dello hate speech antisemita. Ne è, come mostrano i dati, la componente dominante. Al contrario, e forse inaspettatamente, per quel che riguarda la misoginia, il ruolo degli stereotipi sul totale dello hate speech è marginale. Quasi a suggerire che certi assetti culturali profondi, per quel che riguarda la formazione di odio (vedi cultura storica del patriarcato) stiano cambiando e forse si stiano affievolendo: i “classici” stereotipi sull’inferiorità della donna nella società sono meno presenti nel linguaggio social, più concentrato su insulti connessi al corpo e al look delle donne, nonché su forme di odio misogino “puro”. Un odio misogino, che si configurerebbe dunque maggiormente in quanto dinamica di potere che si esercita sull’altro: per annullarlo, sottometterlo, anche distruggerlo, come purtroppo la correlazione tuttora evidente tra picchi di odio online e femminicidi parrebbe dimostrare.

  

- Abilismo (discriminazione nei confronti dei disabili). Il 79,86% dei contenuti sui temi legati all’abilismo è contenuto di odio e venato di stereotipi correlati con lo hate speech. Un dato inquietante, che conferma le analisi della scorsa rilevazione, quando si fece evidente che eravamo, e siamo tuttora, in presenza di una vera distorsione lessicale: l’uso del linguaggio offensivo contro le persone con disabilità si è andato via via allargando, ampliando sia il suo utilizzo originario sia il suo significato, più ampio e meno specifico. Dato il livello di complessità della ricerca attuale, molte sono le questioni rimaste aperte e le domande di ricerca che abbiamo voluto sollevare e iniziare ad approfondire. Ma resta evidente che la Mappa dell’Intolleranza 8 è solo un punto di partenza nel tentativo di circoscrivere, decrittare e interpretare un fenomeno che si fa sempre più pervasivo, pericoloso, inquietante, capace di incidere nel tessuto sociale e di promuovere atteggiamenti criminogeni in fasce di popolazione particolarmente esposte.








giovedì, dicembre 11, 2025

Successo dello SPORTELLO SALUTE di SPI-CGIL !

 

GRANDE SUCCESSO dello SPORTELLO SALUTE
organizzato da SPI_CGIL - Camera del Lavoro di Paderno Dugnano

Chi si è rivolto allo SPORTELLO SALUTE è riuscito ad ottenere 
la prenotazione delle visite mediche o degli esami 
entro i tempi previsti 
dal Codice di Priorità riportato sulla ricetta

Anche nel caso in cui in fase di prenotazione ci viene detto che 
le agende di prenotazione sono ancora chiuse 

CHIAMA il numero 320 01 90 831 
e PRENOTA il tuo APPUNTAMENTO 
presso SPI-CGIL di Paderno Dugnano - Via Roma, 68
Ti AIUTEREMO  a FAR VALERE i tuoi DIRITTI 
prenotando una visita o un esame nel rispetto
dei tempi previsti dalla tua ricetta
SERVIZIO GRATUITO per  TUTTI 
anche per i non iscritti

Ricordiamo che i CODICI DI PRIORITA’ riportati sulle RICETTE MEDICHE prevedono che la prenotazione venga fissata entro i tempi riportati sotto (dalla data in cui si va a prenotare): 
U entro 72 ore
B entro 10 giorni
D entro 30 giorni
P entro 120 giorni